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23 dicembre 2010

Radio & Radio

Dal quotidiano "La Stampa" del 06.10.10
Autore: Gambarotta Bruno 
All'esame di storia un'universitaria di Parma, parlando dell'impresa dei Mille, citava un certo Nino Biperio, invece di Nino Bixio, perche' la X degli sms vale come «per». I ragazzi, annusando una mela verde, dicono che sa di shampoo. Sono due fra le tante note curiose rivelate da Il Giorno della Marmotta, il week-end su Radio2 Rai dalle 13.38 alle 14.30. Un programma che poteva nascere solo a Milano: getta una sonda nel mondo della comunicazione dei prodotti, delle immagini e delle marche, facendo passare una discreta quantità di notizie di prima mano. Lo fa con leggerezza e gran divertimento grazie al felice assortimento della coppia di conduttori, l'esperto e informato Lorenzo Marini e il Pierino impertinente Dario Vergassola che, facendo il finto tonto, svela che il re (in questo caso il marketing) è nudo. Per ogni puntata un ospite preso dal mondo delle aziende. Con Maximo Ibarra, direttore di Wind, si parla di telefonia, un comparto che nel 2009 ha investito 339 milioni in pubblicità, usando massicciamente testimonial. Con Lalla Bertocchi, direttrice marketing di Bio-point, si parla di shampoo. Gli italiani spendono ogni anno per lavarsi i capelli 493 milioni, 400 nel mass market. Perché questa scelta? Bertocchi: «C'è sicuramente l'elemento prezzo» e Vergassola traduce: «Costa meno». 



21 dicembre 2010

La creatività è un modo di vivere.


Rilasciare delle interviste è sempre un’occasione per cogliere nuovi spunti sui quali poi riflettere.
Ne ricordo una che mi ha dedicato il mensile “Media Key” e il tema era ovviamente la creatività.
Ricordo in particolare una domanda: “Come si applica concretamente la creatività?”. Avete idea di quante volte ti chiedono sulla creatività? È come parlare dello zucchero. O lo conosci e lo assaggi o rimane un concetto astratto. "Per una sorta di cattiva interpretazione del concetto, noi pensiamo che la creatività sia un vezzo. Il marketing, la parte razionale delle aziende, la logica e le ricerche pensano che la creatività sia un lusso a cui ogni tanto si può rinunciare, e che i creativi siano un esercito fragile di artisti che si sentono incompresi. Vorrei invece dimostrare che un creativo può anche essere un amministratore delegato, che la creatività è il modo migliore per amplificare l’investimento e che la creatività è un modo di vivere. E di guadagnare. Dunque non c’è niente di più economico e di più amplificante della creatività, che ha un nesso con l’investimento, con il denaro e quindi con la logica. Per una sorta di visione romantica, viene confusa con la fantasia, la quale è tipica degli artisti: e noi di un quadro possiamo anche fare a meno. In realtà è l’unione tra l’arte e il marketing, tra l’intuizione e la logica. Usiamo infatti la creatività come una forma di fantasia finalizzata alla vendita. La creatività non serve a dare notorietà a chi la fa, serve a dare notorietà alla marca e la notorietà a sua volta serve ad aumentare l’impulso di acquisto”.
Quando parlo di creatività mi riferisco alla creatività legata a un modo di vivere. 
La creatività è come il colore delle lenti: se c’è la nebbia attorno, ti metti le lenti gialle e tutto diventa più luminoso.

10 dicembre 2010

"Hachette home"

Hachette home - dicembre 2010/gennaio 2011

Hachette home - dicembre 2010/gennaio 2011

Hachette home - dicembre 2010/gennaio 2011

03 dicembre 2010

"L'uomo dei tulipani"

Ancora una recensione de
"L'uomo dei tulipani".
Strano.
Curioso come ognuno colga un aspetto particolare di una stessa storia.
Questa recensione evidenzia l'importanza della promessa. La promessa di Assenzia al suo marinaio, la promessa del dottor Claudius alle nuvole, la promessa dell'orologiaio Van der Clock alla sua principessa, ed infine quella del dottor Van Der Calm, la promessa di fermare il tempo. C'è chi invece coglie soprattutto il tema dell'attesa e della bellezza; scrive Vincenzo Camerino in un suo articolo, a proposito de "L'uomo dei tulipani": "Un romanticismo sia d'epoca che del presente che commuove e che si situa nella convinzione di sopprimere il rallentamento del tempo, perchè i due platonici amanti possono intingersi nelle fragranze e negli effluvi dei dipinti. Per possedere, considerata l'incoscienza del futuro, l'arrivo della felicità e del combustibile erotizzante che eleva l'opera d'arte e lo sbocciare della scoperta dell'attesa e della bellezza".
Il bello di un libro è in fondo questo. Che pur leggendo le stesse parole e la stessa storia, ognuno ne coglie immagini e sfumature diverse.

24 novembre 2010

"Il Paese nuovo"

Vorrei ringraziare pubblicamente Vincenzo Camerino, docente dell'università di Lecce, per lo splendido editoriale uscito la scorsa settimana, in due puntate, su "Il Paese Nuovo", interamente dedicato alla pubblicità. Prendendo spunto da una nostra conferenza tenuta all'università di Lecce, Vincenzo Camerino si interroga sul ruolo della pubblicità nella società, senza arrivare a paragonarla alla vera arte del nostro tempo, ma riconoscendole il potere indiscusso di condizionare la vita di tutti i mezzi di comunicazione e di essere uno dei principali motori dell'economia. Secondo me alla pubblicità va riconosciuto anche il merito di essere divenuta più attenta al mondo circostante e ai suoi bisogni. La nuova comunicazione passerà dal commerciale al sociale, così come nell'ultimo decennio è passata dal prodotto alla marca. Scrive il filosofo Jean Baudrillard: "L'arte oggi non esiste che nella forma della scomparsa. Ma essa può giocare la sua scomparsa per molto tempo con degli effetti sublimi. La pubblicità è invece al di là della scomparsa delle cose. Essa si installa nell'aldilà di questo punto, nel 'vanishing point', dove il senso e il messaggio non sono più delle poste in gioco. Là essa può giocare liberamente, senza regole del gioco. E' per questo che si possono difficilmente trovare una morale e una deontologia per la pubblicità, la moda o i sondaggi. La pubblicità è un dominio immorale, e sta qui d'altronde la sua grandezza".


19 novembre 2010

Sulle punte, non sui tacchi.

Com'è difficile liberarsi dai luoghi comuni. Tempo fa mi ha intervistato il settimanale "Grazia", Mondadori, sulla donna ideale. Pensavo a chissà quali questioni filosofiche. Invece le domande erano: Gonna o pantalone? Capelli lunghi o corti? Scarpe col tacco o ballerine? Terribile. Però tutti a dire: Tacco, tacco!
Vi spiego perchè preferisco le ballerine. Intanto perchè le ballerine hanno la nostalgia degli anni '60. Perchè si usano con qualsiasi abbigliamento e vanno d'accordo con tutti i piedi. Perchè non si fanno notare. Infine perchè non sono sexy come le scarpe con il tacco, ma eleganti, perchè fasciano il piede con più semplicità, quindi con più sensualità. Raccontano la camminata con più naturalezza. Pensate che prima del 1500 erano calzature maschili. Indossate dagli uomini di corte perchè comode ed ideali per le decorazioni fastose. Nel 1533 Caterina De' Medici chiese al suo calzolaio che le sue basse scarpe da sposa fossero rialzate. La scarpa bassa fu così abbandonata per lasciare spazio a tacchi e stiletti. Solo dopo la Rivoluzione Francese il tacco cominciò ad essere considerato volgare ed ostentativo. Per tutto l'800 le ballerine furono un must, un tripudio, una certezza. Ma veniamo agli anni '60, quelli del mito. Grazie a grandi donne come Audrey Hepburn, Brigitte Bardot e Jacqueline Kennedy, che ne hanno aperto la strada, le ballerine sono diventate una scarpa irrinunciabile per tutte le donne. E poi negli anni '90 arriva Armani. Ecco. Perfetto. Il mito ha trovato il suo designer, l'understatement quotidiano.

17 novembre 2010

A proposito di Vaniglia

Ci sono libri che durano pochi anni, altri inspiegabilmente, molti anni. Vaniglia ne compie dieci. Che strano. Sarà che lei vive a Los Angeles, lui a New York? Sarà perchè lei si veste sempre di bianco lui spesso di nero? Sarà perchè lei si occupa d'arte, lui di pubblicità? Non so. Ma lei crede nell'eterno dell'immagine, lui nella quotidianità della parola. Lei non crede negli uomini, avendone amato uno. Lui crede solo a se stesso.
Per chi non ha letto Vaniglia, è uscita ieri una recensione su Recensioni Libri.

15 novembre 2010

Il bianco.


Ti chiedono spesso perché il bianco.
Perché il colore bianco è la somma di tutti i colori, anche la sua percezione è collegata all’assenza. Perché è elegante come il silenzio, perché è l’attesa dell’inchiostro su un foglio di carta o l’attesa del colore su una tela da dipingere. Herman Melville in Moby Dick lo definisce “un incolore ateismo di tutti i colori”. Eppure il bianco è una scelta forte, radicale, senza compromessi.
Volete sapere come l’ho scoperto?
Avevo una manciata di anni, non uno di più. E quella sera sentivo i rumori del mondo. Provate ad immaginare di amplificare le vostre sensazioni e di ascoltare i suoni non solo della vostra camera, ma di tutta la casa. Non solo della vostra casa, ma di tutta la via. Non solo di tutta la via ma di tutto il quartiere. Compresi gatti, motorini, televisioni accese, discorsi, respiri, musiche, rubinetti che perdono, cascate d’acqua di giardini zen, risate, videoregistratori che trasmettono turnè di attori italiani. Non solo di tutto il quartiere, ma di tutta la città. Anzi, amplificate i suoni e metteteci dentro la provincia,  la regione, la nazione, il continente, gli oceani. E dunque milioni di suoni aggiunti, note di onde, di scogli, di aerei, di navi, di piogge, di treni, di deserti, di fabbriche che non chiudono mai, di cancelli automatici, di passaggi a livello, di fornai che bestemmiano, di macellai che pregano, di preti che si sconfessano, di cantanti con il motivo che sta per scoppiargli dentro, di amanti che si graffiano i loro rispettivi destini. Insomma un rumore che non vi dico, la somma algebrica di tutti i suoni del mondo che produce un risultato insopportabile. Intollerabile. Il punto è che gli angeli si sentono benissimo. E quando il mondo dorme loro ritornano al loro lavoro, che è quello di cantare. Cantare presuppone le note e le note presuppongono il rigo e il rigo presuppone il silenzio. Cantare sta al silenzio come vivere sta al battito cardiaco e amare sta alle lacrime. È una condizione sine qua non, questa. È una legge cosmica. Gli angeli cantano solo nel silenzio perfetto del cielo, poiché cercano l’armonia universale. E quella notte il pianeta era veramente rumoroso. Insopportabile. Il ronzio disarmonico dell’umanità. Così ci fu una riunione celeste.
- Bisognerebbe farli smettere.
- Già.
- Siamo troppo pazienti con gli uomini.
- Ricordati che lo sei stato anche tu.
- Sì, ma questi qui esagerano.
- Sentite che chiasso infernale.
- Come potremo mai raggiungere il canto perfetto se il rumore è così assordante?
- Come potranno mai capirsi gli uomini se continuano sempre a parlare?
- E quando si ascoltano?
- Anche al cellulare, vedete, parlano tutti.
- Nessuno ascolta nessuno.
- Dovremmo inventare qualcosa.
- Qualcosa di celeste.
- Il silenzio. Dovremmo far cadere giù dal cielo il silenzio.
- Sì, ma tutto nel mondo è forma concreta, materia. Che forma può avere il silenzio?
- E come può cadere senza far rumore?
Così dicendo gli angeli si riunirono e lavorarono tutta la notte. Prima dell’alba presentarono a Dio le loro invenzioni. E fu subito neve.
Eccomi lì davanti alla finestra di casa, incantato dal bianco. Cadevano fiocchi immensi, leggeri, spensierati. Non c’era nessun rumore, né moto, né macchine, né passi. Tutto era attutito, ovattato, morbido. E bianco. Bianchissimo. Candido. Sembrava venire da un altro mondo. Quello che noi chiamiamo neve, gli angeli chiamano silenzio. E’ stato un incontro magico. Me lo ricordo sempre, il bianco, quando sento un rumore grigio.

11 novembre 2010

A proposito di campagne stampa.


Più di qualche volta mi chiedono quale sia la mia campagna stampa preferita.
Che è un po’ come chiedere a Biancaneve qual'è il nano che preferisce. Che è un po’ come chiedere all’arcobaleno che colore ama portarsi in giro. Scelta difficile. Ma messo alle strette, proprio alle strette, tiro fuori un annuncio di qualche anno fa, per l’Emmental Svizzero. È una pagina semplice, di sintesi, pulita. L’idea è quella di trasformare il vuoto in pieno. I buchi in perle. Il prodotto formaggio in marca elegante. Negative approach. Non lo amo perché ha vinto l’Epica, il Clio e molti altri premi internazionali ma perché è silenzioso, elegante, inaspettato. O almeno così mi sembra. Ovviamente si accettano critiche. Un blog serve anche a questo.

09 novembre 2010

Sul cibo convergente

Alle Isole Vergini.
Stanco del quotidiano banale rito dell'hamburger o del barbeque americano, chiedo alla consierge (locale) un ristorante indigeno (locale) per mangiare finalmente il cibo caraibico (locale). Il punto è che i migliori ristoranti dei caraibi non sono ai caraibi, ma magari a San Francisco, o Miami o Londra. Nel menù di Chez Bamboo di Virgin Gorda, infatti, trovo le tapas (tipicamente spagnole), gli shrimps roll vietnamiti, la caprese (italiana), la caesar salad (americana) e il pesce al cartoccio louisiana style. Tre sere prima, a New York, mi viene raccomandato uno dei più trendy ristoranti alternativi: Stanton Social. Lontano dall'involgarita Quinta Strada e dalla griffata Cinquantasettesima. E' vicino a Soho ma non ancora trendy, vicino a Meat Packing ma non così segreto, lower east side. Ecco. L'idea è quella della Nuova Convergenza: ogni piatto è fatto per essere diverso. Ogni porzione è fatta di piccole porzioni da cui tutti possono attingere. E non c'è differenza tra primo e secondo, tra forchetta e chopsticks. Tutto sul tavolo per tutti. Piano piano, realizzo che da secoli in Medio Oriente, in Oriente e in Estremo Oriente si fa cosi. Nella taverna greca ti portano dei piatti e tu li dividi con gli altri commensali. E così in India. E in cina. E persino in Giappone. Siamo arrivati noi occidentali da buoni ultimi, solo che non lo sappiamo: ci crediamo sempre i primi. D'altra parte, se tu chiedi ad un americano chi ha inventato la pizza ti dice che sono stati loro. E così anche per il gelato. E se continua così l'esplosione di Starbucks, ci diranno che hanno inventato anche il cappuccino. Ma torniamo ai piatti convergenti di Stanton Social. Una zuppa di cipolle con i crostini di formaggio, a mo' di fonduta (francese). Involtini di calamari alla soia (vietnamiti), tempura di zucchini (giapponese) ravioli al radicchio (italiano) tortilla con avocado e pollo (messicano). Ora, non so perchè, ma i ristoranti trendy non sono più quelli etnici ma quelli convergenti, contaminati, in contatto perenne col mondo. On line, mi verrebbe da dire. Politically correct, oserei. Dove niente è veramente inventato, ma tutto è rigorosamente rielaborato. Impaginato. Una nuova macedonia palatale e olfattiva sta diffondendosi nel pianeta. Se questa è convergenza: divergenze di tutto il mondo, unitevi.

05 novembre 2010

Giusto il tempo di un tea

Che peccato in questi giorni non aver avuto il tempo di chiacchierare un po' con voi. E ora, ancora di corsa. Ma ci tenevo ad augurarvi uno splendido weekend.
P.S. : Troverò, almeno, il tempo per un tea? Garcon .....

02 novembre 2010

Prendo spunto da Voi


Prendo spunto dai vostri commenti al post “Pubblicità e Natura”.
Il primo commento ipotizza il ritorno al naturalismo, Caravaggio docet. Il secondo commento al primo dice che il sogno è più bello della realtà, che il film è più magico del documentario.
Non ci sono verità assolute ma verità relative. Io raccolgo dal mio giardino frutta bio e verdura organica, brutta ma incontaminata. Ma per la pubblicità racconto sogni di perfettibilità, perchè altrimenti il consumatore medio non accetterebbe. Che poi esistano consumatori più consumati e meno inclini a photoshop va altrettanto bene. Nel mondo cosmetico convivono benissimo l'Oreal e la sua mitizzazione e Dove e la sua vicinanza quotidiana.
Più si creano miti e modelle più si crea spazio per donne reali e rapporti di vicinanza. Come nel web, dove molti raccontano la loro immagine nella verità ma ancora di più raccontano come si vorrebbero, come si proiettano, come si vogliono sentire percepiti. E c'è spazio sia per l'uno che per l'altro. Come nella notte convivono stelle polari e lucciole estive.

28 ottobre 2010

A proposito di percezione

E' interessante notare come, secondo elaborati testi di "Psycho research" di Gianandrea Abbate, anche le lettere siano associate alle emozioni: tra le vocali la più simpatica è la A per l' 80% mentre la più antipatica e maleodorante è la U per la quasi totalità degli intervistati.  Come il significato attribuito al fonema (inventato) Misca sia al 94% associato allo spoglio e solo il 6% al lusso. Difatti Misca è l'anagramma di Simca. Anche Mervouth è associato per il 92% al disgusto piuttosto che al piacere. E' difatti l'anagramma di Vermouth. Come vediamo, basandoci sul massimo consenso collettivo, possiamo partire dal concetto comunicato più che dal prodotto comunicante. Non più "come sono io" ma "come sei tu", caro consumatore.

26 ottobre 2010

Pubblicità e natura

La scorsa domenica abbiamo avuto il piacere di ospitare a "Il giorno della Marmotta" il fotografo italiano Marco Delogu, e parlando con lui di fotografia pubblicitaria mi è tornato alla memoria un passaggio di qualche anno fa, con il quale cercavo di rispondere ad una domanda: la pubblicità può essere naturale?
Ci ricordiamo tutti un manifesto forte della sua semplicità, il cui titolo dichiarava: "O così o Pomì." Bene. Com'è quel pomodoro? Intendo chiedere se quel pomodoro è un pomodoro vero o una scultura. E' una scultura, ovviamente. E il cioccolato, quella barretta rotta in due che tanto ci piace, quello è cioccolato, no? No, è legno. E il gelato che tanto stimola le nostre pupille gustative? Quello è una specie di purè chimico: il gelato vero non si può fotografare perchè si scioglierebbe sotto il calore del riflettore. Anni fa, per uno spot Vismara, trasformammo dei manici di scopa in wurstel, perfetti, colorati in modo uniforme, senza grinze e imperfezioni come i prodotti veri. Sono solo alcuni esempi.
Se rappresentassimo il prodotto così com'è, reale per davvero, lo acquisteremmo? No, noi vogliamo che la rappresentazione del prodotto sia quella idealizzata. Perchè la pubblicità non è un documentario, ma un sogno. Accusare la pubblicità di poca aderenza con la realtà è come accusare un sogno di essere poco scientifico.

22 ottobre 2010

Convergenza e marketing emozionale

Torniamo alla convergenza. Convergenti sono i linguaggi, le abitudini e le tendenze. Convergenti sono le nuove visioni della società, che non fa più della globalizzazione un fatto unico ma lo ingloba nella multiculturalità. Convergenti sono anche le nuove teorie del marketing emozionale. I meccanisimi dell'acquisto si basano sempre meno sulla logica e sempre più sull'emozione: dobbiamo capire quali sono i fattori chiave che attivano gli stati emozionali. La psicolinguistica, allora, procede alla ricerca delle uguaglianze tra i consumatori, individua i tratti sui quali essi concentrano il loro consenso. Mentre fino a poco tempo fa ci si basava su una definizione di target group rigido, preciso, predeterminato, oggi si preferisce parlare di cluster trasversali, cioè "convergenti" secondo un paramento accomunante.
Ecco perchè si passerà a prodotti assolutamente uguali per target assolutamente diversi. Il nostro lavoro di creativi sarà sempre quello di trovare simboli emotivi in grado di attrarre target diversi a fronte di prodotti sostanzialmente identici, perchè ognuno vuole essere diverso da ogni altro, all'interno di quella che stiamo chiamando la Nuova Convergenza. 

20 ottobre 2010

Cucina creativa


A riprova che la creatività può essere “liberata” in ogni settore, situazione, ma anche in ogni azione quotidiana, domenica a “Il Giorno della Marmotta” abbiamo ospitato Pietro Leemann, unico chef di cucina vegetariana in Europa ad avere una stella Michelin ed inventore di un nuovo modo di mangiare. Tutto nella sua cucina, e nel suo ristorante Joia a Milano, è creativo, dai nomi sul menu che riprendono le esperienze che hanno ispirato lo chef, come “Paesaggio interiore”, un mix tra la cucina valtellinese e quella giapponese, ai colori, ai gusti e alle consistenze dei cibi, il tutto studiato per stupire l’ospite, facendoli vivere un’esperienza nuova legata al mondo del cibo. Un’esperienza che non è più solo gustativa, ma anche visiva, uditiva, tattile, pensiamo al piatto “Contatto con senso”, alla portata è associato un elemento da toccare che richiama la consistenza di ciò che si mangia. Ma non finisce qui, c’è anche una continua ricerca di alimenti inusuali; sapevate che i minerali hanno un loro sapore? Che l’oro è dolce e l’argento amaro?

18 ottobre 2010

Ma esiste l'italian style in pubblicità?

Ciò che mi piace del blog è la possibilità di condividere anche i pensieri già scritti nei miei libri, per poter, in questo modo, avere un feedback e un confronto con tutti voi.
Ma esiste l'italian style in pubblicità? Individuare una serie di elementi che connotino l'advertising nazionale è possibile come è possibile trovare delle emergenze dominanti nel fashion design, dove convivono le nebbie milanesi e la nostalgia degli anni Trenta di Armani con le selvagge provocazioni esotiche di Cavalli; dove gli anni Sessanta della Sicilia di Dolce & Gabbana convivono con la purezza architettonica di Ferrè. La nostra unità è la nostra dismogeneità, il nostro stile è la mancanza di uno stile unico. Per traslato, potremmo evocare un altro parallelo interessante: quello dell'Italian Design. In questo siamo passati dal bolidismo di Isoa Ghini, all'etnico di Navone, al revival di Rossi e Meda, al minimalismo di Silvestrin e Magistretti fino al Nuovo Bel Design di Citterio e Cibic, solo per citare alcuni nomi e movimenti. No. La risposta è che l'individualismo di matrice umanistica che ci caratterizza non ci consente di essere riconducibili a stilemi comunicativi omogenei. Per dire. Mentre i cartoonist americani sono riconducibili a una scuola, quelli italiani sono figli del caso ed emergono per singole differenze. Sensuali come Manara, romantici come Pratt, cinici come Atlan, dannati come Pazienza, impalpabili come Crepax. E da noi le differenze sono anche linguistiche. Per dirla con Enzo Biagi: "In Italia quello che al nord si chiama uccello al sud si chiama pesce". (da "Note")


 

15 ottobre 2010

Società di vetrina

Jacques Séguéla diceva che la pubblicità dovrebbe trasformare i prodotti in stars, attribuendoli un Fisico, un Carattere e uno Stile, che li rendano riconoscibili nel tempo. Con Vanni Codeluppi, lo scorso sabato a il Giorno della Marmotta, abbiamo parlato di come questo modello sia applicabile all’intera società, formata da individui che aspirano a diventare persone di successo, anche per pochi minuti. E parlando di società di vetrina non potevamo evitare di coinvolgere il mondo delle top model, che sono la miglior vetrina dei più grandi stilisti. Ma anche in questo settore raggiungere il successo non è facile, la bellezza non basta, ci vogliono volontà e personalità, ci racconta Brunella Casella, ex modella, responsabile di Elite Model Italia. E se, in mezzo a tutto questo mettersi in mostra, avesse ragione chi sostiene che sparire sia la miglior strategia per aumentare la fama?
Riflettendoci, vi auguro uno splendido weekend.

13 ottobre 2010

Le nuove convergenze

La cucina è una guida. Nel senso che il cibo e il suo modo di essere oggi presentato, elaborato e servito, diventa uno specchio della nostra cultura e del nostro linguaggio.
Dalla cucina possiamo capire dove vanno i gusti del mondo: dalla rucola degli anni ottanta allo yogurt degli anni novanta, ai sushi-bar del nuovo millenio. Ma c'è di più. Dalle contaminazioni etniche di fine millennio - nella cucina ma anche nell'arredamento e nella musica - siamo arrivati ad un aggettivo fondamentale di inizio secolo: la convergenza. Un imbuto immenso che alla fine unisce, confonde, condensa. Convergenti saranno la televisione e il computer, mentre il web sta convergendo informazione e spettacolo, parola e immagine. Guarda un po' l'iPhone, la convergenza di musica, telefono, video.
Ma già negli anni 70 hanno cercato di unire due funzioni; la radio-sveglia e la gonna-pantalone, per non parlare del divano-letto. A quando una pizza-popcorn?

08 ottobre 2010

La radio stimola la fantasia

Giorgio Marino, ospite a "Il Giorno della Marmotta" domenica 3 ottobre, ha condiviso questa brillante interpretazione della radio: la radio stimola la fantasia, e i radioascoltatori, a differenza dei telespettatori, sono un popolo di attivi. La parola evoca le immagini. E a dircelo è un professionista che durante il suo lavoro alla casa di produzione "Filmmaster Group", ha lavorato con registi del calibro di Fellini, Ozpetek, Daniele Luchetti, Spike Lee e molti altri.
Fondamentalmente cosa fa una casa di produzione? Trasforma i sogni dei creativi nei sogni dei consumatori. E Marino ci aiuta a capire come e ci racconta che, in alcuni casi, per girare uno spot di 30'' sono necessari sette giorni di produzione. Ma gli argomenti sono tanti e troppo interessanti per riassumerli in poche righe, meglio ascoltarli, sul sito di Radio2. E se vi va scriveteci le vostre opinioni, idee ed invenzioni a ilgiornodellamarmotta@rai.it

07 ottobre 2010

Cos'è la creatività?

Riprendo un pensiero di "Note", di qualche anno fa:
Cos'è la creatività? Qualcuno ha detto: "la creatività è come il sesso. Più se ne parla, meno se ne fa". Dunque non ne dovremmo parlare, ma la domanda ritorna, comunque. Che cos'è la creatività e da dove arriva? La creatività non arriva da nessuna parte. Semplicemente esiste, come esistono l'autunno, il mare, il colore rosso, il ghiaccio, il vento. Il punto è: come si usa? Come si gestisce la creatività? E poi, in realtà, chi sono i creativi?
Sono passati un po' di anni e rispondere diventa ancora più difficile.
Bisogna essere più creativi tra i creativi, andare controcorrente, rompere le convenzioni, essere veloci, anticipare i tempi... 
E poi bisogna aggiornarsi, stare al passo coi tempi, essere presenti in ogni luogo e in ogni momento, e quindi parliamo di new media, di social network e di tutti i nuovi modi di fare comunicazione.
Ma in questo universo così veloce e variegato cos'è per voi la creatività? Qual'è il suo ruolo? Quali forme assume? Forse l'unica certezza è che la creatività, oggi più di ieri, è la protagonista di qualsiasi forma di comunicazione. Ma anche di qualsiasi stile di vita.
Continuiamo a porci domande.......... è l'unico modo per ottenere risposte.

06 ottobre 2010

Sarà una bufala?

“Il Giorno della Marmotta” la trasmissione radiofonica più seria, più seguita e che vanta il maggior numero di tentativi di essere copiata. Ovviamente questa è un “bufala”!! Ed un modo per introdurre il tema della puntata di sabato 2 ottobre, ovvero,“le bufale”.
Ospite in studio Andrea Kerbaker, scrittore del libro “Bufale apocalittiche”, che in modo ironico e mai noioso affronta un argomento, curioso e divertente, ma alquanto serio ed attuale. La notizia di base c’è, vera o verosimile, e quando a questa si aggiunge il potere di amplificazione dei media e una diffusa forma di ipocondria generale, nascono le bufale apocalittiche. Kerbaker ce ne racconta almeno otto, a carattere internazionale, avvenute nell’ultimo decennio; dall’influenza A alla mucca pazza, dal millenium bug al caso antrace, tutte correlate da migliaia di articoli e previsioni mai realizzatesi. Ma come sempre a “Il Giorno della Marmotta” non ci si annoia mai, tra le battute di Vergassola e gli interventi del pubblico nascono sempre nuovi temi di discussione. L’angolo del “Vieni avanti creativo”, lo spazio dedicato agli ascoltatori che desiderino proporre idee creative, ci ha permesso di conoscere un’iniziativa interessante, il “Festival delle Lettere”, il 10 ottobre a Milano, e di divagare sull’affascinante mondo dei libri.
Se volete scaricare le puntate trovate i podcast sul sito di Radio2, e se volete scriverci consigli, critiche, apprezzamenti o proporre la vostra idea creativa potete farlo a ilgiornodellamarmotta@rai.it

01 ottobre 2010

Weekend tra i libri

E' piacevole scoprire che l'Italia è un paese che dedica molto spazio ai libri. Si scovano sempre qua e là, e nuovamente con piacere non solo nelle grandi città,  fiere dedicate alla lettura, ai libri e agli scrittori, famosi ed emergenti. Questo weekend possiamo farci coccolare e travolgere dalle dolci melodie della parola alla "Fiera del Libro" di Brescia. Qui trovate un po' di informazioni: "Fiera del Libro".
Un solleggiato, mi auguro, fine settimana a tutti.

29 settembre 2010

Comunicazione, cinema e creatività

Lorenzo Marini e Dario Vergassola superano brillantemente la prova, ovvero parlare di creatività e comunicazione senza nominare i marchi. Nella puntata del sabato, infatti, non si parla di marche, ma di chi ne cura l’immagine, ovvero i creativi e le agenzie di comunicazione. Fidelio Perchinelli, direttore generale di Assocomunicazione rivive il proprio percorso nella pubblicità italiana, ricordando la sua prima affissione per la tavoletta Liebig, che si può nominare poiché non esiste più, e la realizzazione di uno dei più originali packaging italiani. La puntata della domenica, invece, apre le porte al mondo del cinema, dove la creatività è protagonista indiscussa. Come nascono le idee e come si trasformano in film ce lo racconta Piergiorgio Paterlini, sceneggiatore del film “Niente Paura” presentato al festival di Venezia e da pochi giorni nelle sale cinematografiche. Un altro modo di fare e divulgare idee. Un’altra declinazione della creatività. Per riascoltare le puntate e lasciarvi ispirare, linkate Radio2

24 settembre 2010

La Settimana della Comunicazione

Milano riconosce alla comunicazione lo spazio che merita, e dopo la “Social Media Week” è il momento de “La Settimana della Comunicazione”, dal 27 settembre al 3 ottobre. Una settimana in cui condividere saperi, idee e creatività. Un’iniziativa che è stata definita dagli organizzatori “un cantiere a cielo aperto”, a cui possono partecipare tutti gli attori del mondo della comunicazione, che desiderino spartire metodi e saperi. Oltre 50 eventi tra mostre, workshop e convegni, che si svolgeranno nei più importanti poli della comunicazione e dell’arte di Milano, tra cui il Grattacielo Pirelli, la Triennale di Milano, l’Università Bocconi, NABA, IULM e il Sole 24 Ore. Sul sito de "La Settimana della Comunicazione" trovate il programma e la possibilità di iscrivervi agli eventi a cui siete interessati.

22 settembre 2010

La marmotta e i new media

La marmotta di Radio2 ha sempre qualcosa di curioso da dire e questo grazie agli ospiti in studio che,  indirizzati da Marini e Vergassola,  ci regalano sempre delle "chicche" interessanti. I temi affrontati lo scorso weekend ruotano attorno alle nuove tecnologie, precisamente "i new media" nella puntata di sabato 18 e "gli effetti speciali" in quella di domenica 19.
Come influisce la tecnologia sul modo di comunicare e come si è evoluta la pubblicità? Con Gabriele di Matteo si discute dell'evoluzione della comunicazione da "one-to-many" a "many-to-many" e della perdita di credibilità dei testimonial in favore del ben più apprezzato "word-of-mouth". Dario Piana ci accompagna invece nel mondo degli effetti speciali, dagli inizi, quando tutto era artigianale, ad oggi, in cui tutto è virtuale. Se volete approfondire questi argomenti, trovate i podcast delle puntate sul sito di Radio2. E voi cosa ne pensate di questa nuova era della comunicazione? E soprattutto, condividete l'idea che il "nuovo testimonial" è il passaparola?

20 settembre 2010

Social Media Week

La forza di un mezzo come Internet è soprattutto la sua capacità di unire tutto il mondo. Per questo il festival dedicato alla "rete" riprende brillantemente questo concetto di "unione in tempo reale" del mondo intero. Si svolgerà, infatti, da oggi 20 settembre fino al 24 settembre, a Milano ed in contemporanea in altre quattro città: Bogotà, Buenos Aires, Città del Messico e Los Angeles. Esperti italiani ed internazionali presidieranno gli oltre 90 eventi col fine di promuovere e divulgare le potenzialità dei social networks. Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti gli interessati, aziende, blogger, giornalisti, amanti del web e anche a coloro che si dimostrano ancora un pò scettici nei confronti di questo grande mezzo. Qui potete trovare il programma dell'evento e per chi non potrà partecipare anche alcune dirette streaming: Social Media Week

17 settembre 2010

Ritorna "Il Giorno della Marmotta"

Dallo scorso weekend, finita la pausa estiva, è ripreso l’appuntamento settimanale con “Il Giorno della Marmotta”. E si ricomincia con due temi interessanti.
La puntata dell’11 settembre è dedicata all’autodisciplina pubblicitaria. Ospite in studio Vincenzo Guggino, segretario generale dell’IAP - Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria – che, oltre a raccontare come si svolge il lavoro dell’Istituto, riporta alcuni esempi dei ben 18.000 casi risolti dal ’66 ad oggi.
Argomento musicale, invece, per la seconda puntata, dedicata al Jingle. Il tanto amato “motivetto musicale” che dall’inizio del ‘900 accompagna gli spot, dapprima radiofonici e poi televisivi. A parlarcene Giancarlo Clerici, il più famoso compositore di jingles per la pubblicità italiana. Tanti altri sono gli spunti e le notizie che è possibile cogliere durante le puntate, grazie alla creatività di Marini e Vergassola, agli interventi di Vanni Codeluppi e alle immancabili telefonate del pubblico.
Se vi siete persi la diretta (sabato e domenica alle 13.40) trovate le puntate sul sito di Radio2.

15 settembre 2010

Happy Birthday Agatha!

Oggi è dovere, dedicare alcune righe per celebrare il 120° anniversario dalla nascita di una grande, o meglio, della più grande giallista del mondo. Ideatrice di personaggi, come l'investigatore Poirot o la curiosissima Miss Marple, che tutti conosciamo. Una scrittrice che ha saputo rinnovarsi, riuscendo così a conquistare diverse generazioni.
La Mondadori per l'occasione ha riproposto numerose edizioni speciali dei suoi gialli, Google le dedica il logo, trasformandolo in una scena del crimine, e noi non possiamo che omaggiarla.

10 settembre 2010

E-book: a Misano per riflettere sul futuro dei libri

Il mondo dell’editoria si prepara a vivere una vere e propria rivoluzione.
Già fenomeno di massa negli States, se ne prevede l’espansione anche in Italia nei prossimi mesi: stiamo parlando dell'e-book.
Il libro elettronico sostituirà completamente il nostro caro libro cartaceo? Come cambierà il ruolo degli scrittori? E cosa ne pensano i lettori?
Per ora abbiamo solo domande. Qualche risposta potrebbero darcela i maggiori esperti in materia, invitati al convegno, realizzato dall’Associazione culturale Rablè in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Misano Adriatico: “E-Book: Il futuro del libro - Il futuro degli scrittori”, che si terrà domenica 12 settembre. Consultate il programma del convegno.
Il futuro chiama. Non facciamoci cogliere impreparati!

08 settembre 2010

Festivaletteratura 2010

Da oggi fino al 12 Settembre Mantova, graziosa città d’arte, apre le porte a tutti gli amanti della letteratura, ma non solo, anche agli amanti della musica, dell’arte, del teatro. Il Festivaletteratura è una manifestazione culturale, già alla sua 14ema edizione, dove trovano spazio la poesia, il design, la musica, l’architettura, e dove si possono incontrare narratori italiani così come scrittori di fama internazionale, poeti delle ultime generazioni, giornalisti ed esperti. 
Cinque giorni ricchi di incontri e spettacoli dal vivo, tra le strade, i giardini e i palazzi monumentali di questa città, accogliente e ricca di storia.
E per i più innovativi e al passo coi tempi Telecom Italia, main sponsor dell’iniziativa, gestisce “Tracce” un ciclo di appuntamenti che stimoleranno la riflessione sui cambiamenti che le tecnologie emergenti stanno apportando al mondo della lettura. L’intero ciclo potrà essere seguito live e on demand su FestivaletteraturaTelecomItalia, una grande occasione per chi non potrà recarsi al festival. Inoltre, grazie all’allestimento di otto postazioni tecnologiche, Telecom Italia avrà la possibilità di far conoscere il nuovo ebook store, dedicato all’editoria digitiale.
Non ci resta che partire … destinazione Mantova!

04 agosto 2010

Anche i salumi hanno bisogno di idee creative

Ultima puntata del Giorno della Marmotta, prima della pausa estiva, al termine di una stagione si parla di un alimento molto ambito: il salume. In puntata ospite d'eccezione Nicola Levoni, presidente di Levoni Salumi e presidente anche dell'Istituto Valorizzazione Salumi italiani. La puntata trascorre piacevolmente grazie ai consueti interventi divertenti e si ricordano anche vecchi slogan della Levoni.
E' vero che ci sono più controlli di qualità in aziende di dimensioni più grandi, come la Levoni? Ed è vero che si sta pensando sempre più ad un' alimentazione più leggera per i maiali? A queste domande e ad altre curiosità risponde Nicola Levoni, che racconta anche che alla Levoni non si fanno concorsi, ma bensì corsi. "Il maialino d'argento" è uno dei corsi che la Levoni mette a disposizione e che coinvolge 1000 clienti, ma ci sono anche altri corsi che la Levoni cura. Per saperne di più scaricate, su Radio2, la puntata in versione podcast.

03 agosto 2010

Al giorno della marmotta si parla di psicolinguistica

Giunti alla penultima puntata, prima della pausa estiva, si parla di un tema molto interessante e fondamentale per chi fa pubblicità: la psicolinguistica, ovvero la psicologia del linguaggio. Questa puntata è utile per capire come mai si scelgono alcuni nomi per determinati prodotti e perchè alcuni nomi sono sbagliati, quindi l'importanza dei nomi in pubblicità. Ospite di questa puntata è Gianandrea Abbate, membro del laboratorio di Comunicazione dell' Università Cattolica di Milano, Presidente dell’Associazione Psicolinguistica e autore, insieme a U.Ferrero, del libro “Emotional Assets”. Una puntata che scorre velocemente  grazie a divertenti interventi, che rendono la puntata frizzante e danno un tocco in più di originalità. Gianandrea Abbate, figlio di un pubblicitario, si concentra sulla percezione del nome  e, grazie anche a Lorenzo Marini, chiarisce l'importanza di questo ramo di studi. Durante la puntata vengono fatti esempi e i casi rendono la spiegazione più esaustiva. Non perdete l'occasione di scaricare la puntata nella versione podcast, sul sito di radio2.



02 agosto 2010

Libri Blog per Lorenzo Marini

Anche Libri Blog parla di Lorenzo Marini. Un blog dedicato agli amanti della lettura che offre una visione a 360 gradi dell'universo letterario, dai nomi noti agli autori emergenti. Un blog innovativo, che non si limita a pubblicare contenuti statici ma anche interviste a personaggi noti, servizi video, e un costante aggiornamento sugli eventi  legati al mondo della letteratura.
La fama di Libriblog cresce sempre di più e arriva anche l'interesse per Lorenzo Marini, su libriblog.com trovate le recensioni dei  suoi libri e prossimamente anche un'intervista esclusiva. Non perdetevela, mantenetevi aggiornati sempre su questo diario e se avete domande o proposte da fare, saranno più che gradite.

29 luglio 2010

Il Latte "comunica" : prodotti su misura per il consumatore.

Puntata fresca come il latte quella del 25 Luglio a “Il Giorno della Marmotta”. Lorenzo Marini e Dario Vergassola accolgono in studio Bianca Frondoni, responsabile relazioni esterne del gruppo Parmalat. Si trattano diversi temi legati al mondo del latte; dai consumi giornalieri, alle nuove esigenze degli italiani, per finire alle strategie di marketing e comunicazione delle imprese operanti nel settore. Bianca Frondoni racconta, inoltre, come la “rinascita” del gruppo Parmalat sia stata possibile grazie alla fedeltà e all’affetto ricevuto da tutti i protagonisti della filiera produttiva, dagli allevatori ai consumatori, che il gruppo ha deciso di ringraziare con una campagna istituzionale chiamata “Gente”, realizzata nel 2004, ad un anno di distanza dalla crisi che colpì la società.
Ma come si ottiene la fedeltà del pubblico? Quali sono le strategie vincenti? Il primo passo, spiega, in collegamento telefonico, Alessandra Corsi direttore marketing di Parmalat Italia, è spostarsi dal prodotto al consumatore. Si parte, quindi, dai bisogni del consumatore e da questi si può arrivare alla creazione di prodotti “ad hoc”. Quali sono le nuove esigenze, e come si stanno muovendo le imprese del settore per soddisfarle? Per cogliere qualche spunto scaricate la puntata sul sito Radio2

27 luglio 2010

Made in Italy: l'Italia può essere una marca?

Continua a tenerci compagnia, in questi caldi weekend estivi, il programma radiofonico di Lorenzo Marini e Dario Vergassola (Il Giorno della Marmotta, Radio2)
Tema ed ospiti interessanti per la puntata di sabato 24 luglio. Oltre all’ospite in studio, Andrea Kerbaker, Amministratore Delegato di “Progetto Italia”, intervengono in collegamento telefonico Santo Versace , presidente di “Fondazione Altagamma”, e Vanni Codeluppi, docente e sociologo.
In un mondo in cui si vive sempre più d’immagine, diventa fondamentale anche per i singoli paesi crearsi un’immagine forte e credibile da vendere all’estero. Grazie alla creatività e allo stile italiano, declinati nei diversi settori, in particolare cucina, moda e design, il “Made in Italy” è diventato un marchio di prestigio, sinonimo di qualità in tutto il mondo.
Tuttavia l’Italia fatica ancora a comunicare il “sistema paese” nel suo insieme, la comunicazione è frammentata, sia per settore che per regione. Bisogna fare di questo insieme di perle un’unica collana. La strada è ancora lunga ma si potrebbe iniziare dagli undici punti stilati da “Fondazione Altogamma”, indicazioni di massima su come orientare la comunicazione del paese. Ascoltateli in versione podcast della trasmissione di Radio2

21 luglio 2010

Compagnie assicurative: da comunicazione commerciale a comunicazione sociale?

Una domenica all’insegna della sicurezza stradale a “Il Giorno della Marmotta” (puntata del 18 luglio). Ospite in studio Marco Brachini, Responsabile Marketing di Sara Assicurazioni.
Ogni anno in Italia vengono sottoscritti 44 milioni di contratti RC auto, per un valore di mercato di 33 miliardi di euro, di questi solo il 6 -7% vengono stipulati on-line. Nonostante gli investimenti in pubblicità e comunicazione delle compagnie dirette, che vendono servizi attraverso internet e telefono, rappresentino il 47% del total spending del settore, è un mercato in cui vi è ancora un’assoluta predominanza delle compagnie tradizionali.
Come differenziarsi in un campo, come quello assicurativo, in cui è difficile creare nuovi prodotti? Cosa può fare una marca per essere prediletta rispetto alle altre? Marco Branchini, racconta come Sara Assicurazioni abbia scelto di intraprende la strada dell’impegno etico, impegnandosi, con Aci, in un progetto di CSR. Per saperne di più sull’iniziativa e per cogliere altri spunti innovativi, nati dalla fusione tra la simpatia e la competenza di Dario Vergassola e Lorenzo Marini non vi resta che scaricare la puntata sul sito di Radio2 

19 luglio 2010

Come si è evoluta la comunicazione politica?

Nella puntata de “Il Giorno della Marmotta” del 17 Luglio 2010 su Radio2, Dario Vergassola e Lorenzo Marini ospitano Roberto Rao, portavoce del gruppo UDC.
Il tema centrale della puntata è la comunicazione politica e l’evoluzione avvenuta negli ultimi anni.
Anche la politica è ormai entrata nell’era della comunicazione creativa.
È cambiato il modo di comunicare e sono cambiati i mezzi di comunicazione, dalle tribune politiche elettorali in bianco e nero ai siti web istituzionali e ai social network.
Bisogna avere la capacità di rinnovarsi, di dire qualcosa di nuovo o di dire quello vecchio in modo nuovo.
Immagine, ironia, auto-ironia, chiarezza sono le parole da non dimenticare per una comunicazione politica vincente.
Di questo e di molto altro si è parlato in questa puntata. E se volete fare tesoro dei consigli di un grande pubblicitario francese, Jacques Séguéla, che ha seguito ben 20 campagne per i più grandi leader del mondo, non vi resta che scaricare la puntata sul sito di Radio2 


15 luglio 2010

I libri di Lorenzo Marini

Lorenzo Marini è un creativo per eccellenza e la sua carriera pubblicitaria è più che affermata, ma negli ultimi anni si è dilettato anche a scrivere romanzi, saggi e la sua fama come scrittore si sta consolidando sempre di più. Il suo primo romanzo, uscito per la prima volta nel 2002, è L'uomo dei tulipani, una storia vissuta quattrocento anni fa che potrebbe rivivere domani. Questo romanzo è ambientato nell' Olanda del Seicento, il protagonista è un pittore di tulipani, che s'innamora della modella Assentia, ma il suo amore non è corrisposto. Racconti incrociati e personaggi insoliti si susseguono. L'antagonista del pittore dei tulipani è un pittore di rose, che cerca di sostituire l'importanza dei tulipani, ma non ci riuscirà. Infatti l'amore trionfa, grazie al capolavoro del pittore di tulipani, che, ricordando Assentia , raccoglie e dipinge il più bel tulipano selvatico mai visto. Nel 2009 esce la riedizione.
Nel 2003 esce Vaniglia, una storia d'amore tratta da un film che nessuno ha mai girato, la particolarità di Vaniglia è che è il primo libro scritto come se si stesse girando un film. Vaniglia è una donna che scappa dall'amore e che crede che l'amore sia meraviglioso, ma lo teme. L'altro protagonista è Maurice, un uomo che sembra essere incapace di amare, ma che a Vaniglia dà tutto il suo amore. Si è in presenza dell'incontro di due anime che si appartengono, ma l'illusione di amare non inganna il tempo, che nega loro la sua complicità. Il loro è un amore impossibile, ma passionale e poetico, la poesia diventa il riflesso di tutto il romanzo.
Nel 2005 arriva il turno di un saggio: Note, che si legge come fosse un romanzo. Questo è un libro che parla di creatività e la applica a diversi settori, è un saggio anche a tratti autobiografico.
Nel 2006 esce Questo libro non ha un titolo perchè è scritto da un art director , che è un libro innovativo che racconta, parallelamente, due mondi: uno fantastico e un altro reale. La seconda edizione del 2008 si arricchisce di qualche capitolo in più e il rapporto allievo-maestro determina il tono del racconto.
Infine nel 2009 esce Visual , che è un Annual di Art Direction, le immagini e la creatività sono i protagonisti di quest'ultima uscita, che racconta visivamente 10 anni di lavoro creativo.
Lorenzo Marini fa poesia, racconta mondi fantastici, reali e rende comprensibile la creatività anche a chi non la possiede, uno scrittore creativo e innovativo.


14 luglio 2010

Al Giorno della Marmotta si parla della lunga tradizione dell'olio

Al giorno della marmotta, nella puntata dell'11 luglio, si parla di olio. L'ospite che racconta la lunga tradizione dell'olio italiano è Maria Flora Monini, responsabile pubblicità e immagine della Monini S.p.a. Lorenzo Marini e Dario Vergassola parlano con la signora Monini, aproffondiscono e chiariscono agli ascoltatori l'importanza della tradizione dell'olio Monini e dell'olio italiano. Infatti gli italiani sono i maggiori consumatori di olio ed è d'obbligo avere una cultura base sull'olio e i sui suoi protagonisti. La puntata assume un tono a tratti culturale, ironico e divertente. L'olio riguarda tutti ed è importante capire che cosa si consuma e quale tipo di olio sia migliore. Olio artigianale o l'olio industriale? La signora Monini svela che l'olio industriale è più controllato e offre più garanzie di sicurezza. Ma sono molte altre le curiosità che ci svela, anche rispondendo alle domande degli ascoltatori.
Allora non rimane altro che scaricare la sua intervista, sul sito di Radio2, e decretare singolarmente quale tipo di olio vi convenga di più.

Il Giorno della Marmotta: tutti i sabati e le domeniche alle 13,40 su Radio2

Il Giorno della Marmotta è il nuovo programma di Radio2 che si occupa di creatività, idee, comunicazione, linguaggi e pubblicità.
In ogni puntata, dedicata ad un tema specifico, Dario Vergassola e Lorenzo Marini ospitano esperti dei diversi settori, imprenditori, manager e sociologici, per parlare di prodotti, di marche, delle nuove tendenze dei consumi e soprattutto di comunicazione creativa.
Non rimane altro che ascoltare la trasmissione, e non ci sono scuse per non farlo perchè è possibile scaricarla in podcast.