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11 novembre 2010

A proposito di campagne stampa.


Più di qualche volta mi chiedono quale sia la mia campagna stampa preferita.
Che è un po’ come chiedere a Biancaneve qual'è il nano che preferisce. Che è un po’ come chiedere all’arcobaleno che colore ama portarsi in giro. Scelta difficile. Ma messo alle strette, proprio alle strette, tiro fuori un annuncio di qualche anno fa, per l’Emmental Svizzero. È una pagina semplice, di sintesi, pulita. L’idea è quella di trasformare il vuoto in pieno. I buchi in perle. Il prodotto formaggio in marca elegante. Negative approach. Non lo amo perché ha vinto l’Epica, il Clio e molti altri premi internazionali ma perché è silenzioso, elegante, inaspettato. O almeno così mi sembra. Ovviamente si accettano critiche. Un blog serve anche a questo.

8 commenti:

  1. Eccezzionale quella campagna stampa
    per l’Emmental Svizzero. Quella con la Bic per l'Avis? Quella per l'Aisla,Bice e Ente giocattolo del '88? Fantastiche. Peccato che altre bellissime idee siano rimaste nel cassetto perchè proposte al cliente e non scelte per mancanza di capacità di comprensione o di visione del committente, di solito i responsabili marketing.
    La più brutta? Quella di un digestivo, negli anni '80, un piatto pieno di bulloni...Lorenzo aveva anticipato che non piaceva nenche a lui, puntroppo a volte si devono fare cose imposte da altri (per fortuna sono tempi passati).

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  2. Senza dubbio molto bella.
    Ma anche efficace?
    Mi chiedo, il posizionamento così elegante e prezioso era appropriato al prodotto? O se invece non ha rischiato di portarlo ad un livello inadeguato al consumer in target?

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  3. Vero il target vincolante. La comunicazione pubblicitaria è bello che ogni tanto sia anche pura arte, a volte solo comprensibile agli addetti ai lavori o a poche persone intelligenti che capiscono il messaggio trasmesso. Mille volte meglio questa comunicazione elitaria, che tante campagne grezze e senza idee di fondo, che ci circondano in continuazione. Lorenzo ha uno stile...e come lui non ce l'ha nessuno :)

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  4. Chi vuole fare arte faccia arte. La capacità di un creativo sta nel riuscire a veicolare ratio ed estro. Se manca una delle due non è pubblicità.

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  5. Risposta ad Anonimo 15 novembre 2010 09:47
    Vero: veicolare ratio ed estro, ma quanto bella è la comunicazione, design ed architettura, quando si può lavorare sul concettuale e su l'estro? Praticamente diventa arte, di conseguenza il mondo più bello.

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  6. L.Guarnera dimentica i target. è un consiglio. oppure continua a pensare sempre ai target. avrò un competitor in meno nelle mie gare creative.

    Alessandro

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  7. Alessandro, grazie per il prezioso consiglio.
    Complimenti, si vede che vinci molte gare creative!!!
    Ma adesso toglici una curiosità, quante gare hai vinto senza pensare al target cui erano rivolte le tue campagne... creative?

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