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23 dicembre 2010

Radio & Radio

Dal quotidiano "La Stampa" del 06.10.10
Autore: Gambarotta Bruno 
All'esame di storia un'universitaria di Parma, parlando dell'impresa dei Mille, citava un certo Nino Biperio, invece di Nino Bixio, perche' la X degli sms vale come «per». I ragazzi, annusando una mela verde, dicono che sa di shampoo. Sono due fra le tante note curiose rivelate da Il Giorno della Marmotta, il week-end su Radio2 Rai dalle 13.38 alle 14.30. Un programma che poteva nascere solo a Milano: getta una sonda nel mondo della comunicazione dei prodotti, delle immagini e delle marche, facendo passare una discreta quantità di notizie di prima mano. Lo fa con leggerezza e gran divertimento grazie al felice assortimento della coppia di conduttori, l'esperto e informato Lorenzo Marini e il Pierino impertinente Dario Vergassola che, facendo il finto tonto, svela che il re (in questo caso il marketing) è nudo. Per ogni puntata un ospite preso dal mondo delle aziende. Con Maximo Ibarra, direttore di Wind, si parla di telefonia, un comparto che nel 2009 ha investito 339 milioni in pubblicità, usando massicciamente testimonial. Con Lalla Bertocchi, direttrice marketing di Bio-point, si parla di shampoo. Gli italiani spendono ogni anno per lavarsi i capelli 493 milioni, 400 nel mass market. Perché questa scelta? Bertocchi: «C'è sicuramente l'elemento prezzo» e Vergassola traduce: «Costa meno». 



21 dicembre 2010

La creatività è un modo di vivere.


Rilasciare delle interviste è sempre un’occasione per cogliere nuovi spunti sui quali poi riflettere.
Ne ricordo una che mi ha dedicato il mensile “Media Key” e il tema era ovviamente la creatività.
Ricordo in particolare una domanda: “Come si applica concretamente la creatività?”. Avete idea di quante volte ti chiedono sulla creatività? È come parlare dello zucchero. O lo conosci e lo assaggi o rimane un concetto astratto. "Per una sorta di cattiva interpretazione del concetto, noi pensiamo che la creatività sia un vezzo. Il marketing, la parte razionale delle aziende, la logica e le ricerche pensano che la creatività sia un lusso a cui ogni tanto si può rinunciare, e che i creativi siano un esercito fragile di artisti che si sentono incompresi. Vorrei invece dimostrare che un creativo può anche essere un amministratore delegato, che la creatività è il modo migliore per amplificare l’investimento e che la creatività è un modo di vivere. E di guadagnare. Dunque non c’è niente di più economico e di più amplificante della creatività, che ha un nesso con l’investimento, con il denaro e quindi con la logica. Per una sorta di visione romantica, viene confusa con la fantasia, la quale è tipica degli artisti: e noi di un quadro possiamo anche fare a meno. In realtà è l’unione tra l’arte e il marketing, tra l’intuizione e la logica. Usiamo infatti la creatività come una forma di fantasia finalizzata alla vendita. La creatività non serve a dare notorietà a chi la fa, serve a dare notorietà alla marca e la notorietà a sua volta serve ad aumentare l’impulso di acquisto”.
Quando parlo di creatività mi riferisco alla creatività legata a un modo di vivere. 
La creatività è come il colore delle lenti: se c’è la nebbia attorno, ti metti le lenti gialle e tutto diventa più luminoso.

10 dicembre 2010

"Hachette home"

Hachette home - dicembre 2010/gennaio 2011

Hachette home - dicembre 2010/gennaio 2011

Hachette home - dicembre 2010/gennaio 2011

03 dicembre 2010

"L'uomo dei tulipani"

Ancora una recensione de
"L'uomo dei tulipani".
Strano.
Curioso come ognuno colga un aspetto particolare di una stessa storia.
Questa recensione evidenzia l'importanza della promessa. La promessa di Assenzia al suo marinaio, la promessa del dottor Claudius alle nuvole, la promessa dell'orologiaio Van der Clock alla sua principessa, ed infine quella del dottor Van Der Calm, la promessa di fermare il tempo. C'è chi invece coglie soprattutto il tema dell'attesa e della bellezza; scrive Vincenzo Camerino in un suo articolo, a proposito de "L'uomo dei tulipani": "Un romanticismo sia d'epoca che del presente che commuove e che si situa nella convinzione di sopprimere il rallentamento del tempo, perchè i due platonici amanti possono intingersi nelle fragranze e negli effluvi dei dipinti. Per possedere, considerata l'incoscienza del futuro, l'arrivo della felicità e del combustibile erotizzante che eleva l'opera d'arte e lo sbocciare della scoperta dell'attesa e della bellezza".
Il bello di un libro è in fondo questo. Che pur leggendo le stesse parole e la stessa storia, ognuno ne coglie immagini e sfumature diverse.