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13 aprile 2011

La persona femminile nella pubblicità

Quattro settimane fa ho partecipato all'evento organizzato da International Advertising Association, presso la SIPRA e il tema era molto delicato: "La persona femminile nella pubblicità".
L'utilizzo del corpo femminile nella pubblicità e le implicazioni che questo comporta è un argomento antico.
Nei Paesi anglosassoni l'arma di seduzione più potente è l'ironia. Nei Paesi latini, soprattutto in Italia, la via ritenuta più efficace pare sia quella di ricorrere alla sensualità. 
Maschile e femminile sono come due mezze sfere separate: corrispondono a ciò che è razionale e ciò che è emotivo. Il brutto è che la cultura in Italia è maschilista, vecchia, piena di luoghi comuni. 
Fa strano notare che in Olanda, dove le donne sono in vetrina, non ci sono nudi femminili in advertising. Mentre in Italia, dove tutto sembra meno esplicito, la pubblicità usa e abusa le donne e il sesso come elemento di attrazione, dalle mozzarelle ai beni di lusso. 

Smettiamola con le "donne orizzontali". 
In fondo sia Adamo che Eva in origine, stavano in piedi.

3 commenti:

  1. Bene Lorenzo, la parte finale del commento è grande...Smettiamola con le donne orizzontali, in fondo sia Adamo ed Eva in origine, stavano in piedi.

    Liberio

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  2. Finchè le donne italiane si sentiranno in dovere di assomigliare alle bellezze proposte, tanto attraenti quanto, probabilmente, finte...non usciremo mai dall'orrizzontalità...Dove c'è domanda c'è offerta...ma se cambiamo offerta magari cambia il risultato? Risultiamo essere sempre più volgari o più assecondanti il modello 60-90-60 anche quando le taglie non coincidono affatto, e parlo da donna, da mamma, da "non mi piaccio" cronica...perchè non possiamo piacerci così? E se poi non piacciamo ai maschilisti italiani e va bhe...ce ne saranno altri no? :-)

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  3. Be dipente dalla posizione scelta.

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