Alle Isole Vergini.
Stanco del quotidiano banale rito dell'hamburger o del barbeque americano, chiedo alla consierge (locale) un ristorante indigeno (locale) per mangiare finalmente il cibo caraibico (locale). Il punto è che i migliori ristoranti dei caraibi non sono ai caraibi, ma magari a San Francisco, o Miami o Londra. Nel menù di Chez Bamboo di Virgin Gorda, infatti, trovo le tapas (tipicamente spagnole), gli shrimps roll vietnamiti, la caprese (italiana), la caesar salad (americana) e il pesce al cartoccio louisiana style. Tre sere prima, a New York, mi viene raccomandato uno dei più trendy ristoranti alternativi: Stanton Social. Lontano dall'involgarita Quinta Strada e dalla griffata Cinquantasettesima. E' vicino a Soho ma non ancora trendy, vicino a Meat Packing ma non così segreto, lower east side. Ecco. L'idea è quella della Nuova Convergenza: ogni piatto è fatto per essere diverso. Ogni porzione è fatta di piccole porzioni da cui tutti possono attingere. E non c'è differenza tra primo e secondo, tra forchetta e chopsticks. Tutto sul tavolo per tutti. Piano piano, realizzo che da secoli in Medio Oriente, in Oriente e in Estremo Oriente si fa cosi. Nella taverna greca ti portano dei piatti e tu li dividi con gli altri commensali. E così in India. E in cina. E persino in Giappone. Siamo arrivati noi occidentali da buoni ultimi, solo che non lo sappiamo: ci crediamo sempre i primi. D'altra parte, se tu chiedi ad un americano chi ha inventato la pizza ti dice che sono stati loro. E così anche per il gelato. E se continua così l'esplosione di Starbucks, ci diranno che hanno inventato anche il cappuccino. Ma torniamo ai piatti convergenti di Stanton Social. Una zuppa di cipolle con i crostini di formaggio, a mo' di fonduta (francese). Involtini di calamari alla soia (vietnamiti), tempura di zucchini (giapponese) ravioli al radicchio (italiano) tortilla con avocado e pollo (messicano). Ora, non so perchè, ma i ristoranti trendy non sono più quelli etnici ma quelli convergenti, contaminati, in contatto perenne col mondo. On line, mi verrebbe da dire. Politically correct, oserei. Dove niente è veramente inventato, ma tutto è rigorosamente rielaborato. Impaginato. Una nuova macedonia palatale e olfattiva sta diffondendosi nel pianeta. Se questa è convergenza: divergenze di tutto il mondo, unitevi.
Fantastico, ora possiamo leggerti anche su questo diario. Prima d'ora dovevamo aspettare almeno due anni, il tempo che uscisse un tuo nuovo libro :-) Molti attimi da collezionare, per fortuna la tecnologia aiuta: podcast per le puntate radiofoniche su Radio Due, video su YouTube, articoli e video su youmark.it
RispondiEliminaMa l'archivio cartaceo e su nastri audio
e video precedente, ce l'ho solo io :))
Aspettatiamo la prossima pagina del tuo diario.
Morgan