Nel 1691 Filippo Bonanni scrisse Recreatio Mentis et Oculi, illustrando tutte le conchiglie raccolte da ogni dove in Vaticano. Non lo intitolò come un catalogo, molto di voga in quei tempi, ma dimostrò che contemplare conchiglie era un metodo ideale per riappacificare la mente. Scrive Geminello Alvi: "Le spirali dei Gasteropodi e i colori dei pianeti: la vera religione universale".
Le conchiglie mantengono un segreto e nulla sappiamo di chi le abitava. Per esempio la Paper Nautilus è una spirale grande come un libro, bianca e pergamenacea e viene secreta dalle braccia di un ottopede femmina la quale vi depone le uova e muore quando queste nascono. Le conchiglie contengono la magia dell'equazione matematica. Mantengono costante il rapporto tra raggio e angolo polare (vedi la spirale di Archimede in geometria) e può crescere all'infinito rimanendo sempre uguale, in rapporto costante a se stessa. Non è fantastico? Altro che lo swoosh di Nike o le strisce di Adidas.
Ancora Geminello Alvi: "La spirale è la retta d'un mondo circolare. L'enigma di tanta volontà inquieta, e però meraviglia le menti infantili: c'è misura nell'eternità della conchiglia".
Eppure non ci sono più collezionisti.
Eppure i turisti non comprano più le conchiglie.
Eppure, fuori Cape Town, aumentano le bancarelle di sculture sud africane fatte chissà dove e diminuiscono le povere bancarelle di conchiglie indigene.
Se avete un bambino e una conchiglia, fategli sentire il mare.
La conchiglia può essere vista come il mondo da il senso delle cose. Svuota il loro significato, toglie l'essenza. Il successo della playstation la dice lunga.
RispondiEliminaLiberio