Poi arriva il momento magico. Il suo fu contrassegnato da quello che la gente chiamava "il tocco di Napilut", quello che trasformava un fiore bello in un fiore vivo. Quello che rendeva un fiore vivo un fiore fantastico. Chi dipinge sa che a quadro finito, c'è sempre un ultimo tocco. Su un ritratto, ad esempio, c'è solo una cosa che si può fare.
Guardare gli occhi.
Intingere la punta del pennello sul bianco.
Ritornare sugli occhi.
Tic.
Tic.
Fatto. Lì, al centro delle pupille, nel cuore dello sgurdo, il tocco di luce. Il soggetto diventa persona, la persona diventa anima. Così deve aver fatto Dio, all'origine della creazione. Il soffio di vita ha lasciato un segno: è la luce del sole riflessa negli occhi. (...) Si iniziò a parlare dell'effetto Napilut: i colleghi invidiosi lo accusavano di stregonerie, i clienti innamorati lo pagavano sempre di più. Era il tocco finale che creava l'effetto. Era la vernice protettiva. Quando la preparava faceva macerare le perle dei mari del sud, tritandole finemente, polvere invisibile, si sarebbe detto fosse stesa da una fata.
Eccolo, il tocco magico. Eccolo, l'effetto Napilut.
da L'uomo dei tulipani
Oggetto: NOTE
RispondiEliminaCiao Lorenzo, ho voluto mettere l'oggetto perché non ho trovato quel tuo libro nel blog, così se vuoi puoi spostare questo commento (o anche cancellarlo, se credi).
Avevo bisogno di raccontarti una cosa. Recentemente mi è capitato in mano appunto "Note". Il libro è carino, un sacco di spunti interessanti, ma la botta è arrivata nell'ultimo capitolo, quello sulla guida ai tramonti.
Fino a un paio d'anni fa non avevo mai dato troppa importanza ai tramonti, poi mi capitò l'occasione di trascorrere un paio di settimane in Calabria. Il paesino dove mi avevano prestato la casa è poco a nord di Amantea, sulla costa tirrenica: nelle giornate limpide dalla spiaggia si vede Stromboli e anche dalla casa, essendo quest'ultima proprio sulla spiaggia.
Arrivammo verso le sei del pomeriggio, a metà luglio. Mentre stavamo scaricando la macchina, notammo uno strano comportamento negli abitanti della via: salivano dalla spiaggia e si mettevano a sedere comodi in giardino o in terrazza, con tè o birra ghiacciati, tranquilli, tutti girati a guardare il mare. Ci girammo anche noi e restammo immobilizzati: l'orizzonte era così ampio da far intuire la curva della superficie terrestre (per la prima volta in vita mia ho davvero visto che la terra è rotonda!) e il mare stava diventando una distesa di luce tra il rosa e l'arancio. Una cosa unica, mai vista prima, coronata dal famoso "raggio verde". Il mare è rimasto rosa per poi scurire lentamente.
Per tutte le vacanze, senza che ci fosse bisogno di metterci d'accordo, ci siamo ritrovati (io, il marito e i due figli rispettivamente di 16 e 12 anni) a comportarci esattamente come i nostri vicini: all'avvicinarsi del tramonto, salire in terrazza e semplicemente guardare, a volte con la musica, a volte nel silenzio più assoluto.
Abbiamo anche girato la zona, visitato incredibili borghi medievali appesi alle montagne, attraversato la Calabria un paio di volte per vedere la costa ionica, però abbiamo sempre fatto in modo da essere a casa per il tramonto. Imperdibile, figurati che il giorno che abbiamo deciso di andare a Reggio non siamo riusciti a tornare in tempo ed eravamo tutti avviliti.
Di quella vacanza, come puoi immaginare, mi sono rimaste centinaia di foto di tramonti... Col marito abbiamo deciso che, se mai riusciremo a dare indipendenza a quei due figlioli, la vecchiaia la vogliamo trascorrere in un posto dove si vedano tramonti così, in riva al mare.
Puoi quindi immaginare come mi sia ritrovata nelle tue pagine, grazie, è piuttosto confortante sapere che non è un'emozione solo mia.
Dimenticavo, complimenti per la trasmissione!
Lucia
Cara Lucia,
RispondiEliminagrazie per i tuoi cari complimenti. Come emerge dalle pagine di Note, il tramonto è qualcosa di magico. E' come se il sole, per un attimo, piangesse per poi nascondersi dietro il mare lontano, laggiù all'orizzonte. Con molto piacere condivido questa passione, che infinita, regala ogni giorno emozioni.
Ciao Lorenzo, ogni tanto ci si ritrova...
RispondiEliminawww.enricoporro.it